mercoledì 19 marzo 2008

PERCHE' QUESTA SCELTA,IL GUSTO DI FARE POLITICA

Partendo dal 1975 quando entrai nel Partito Comunista sezione di Magliano Sabina,non dimentico Francesco Urbanetti, Paola Fratoni,Carlo Tondinelli,coloro che mi spinsero a intraprendere questa strada,ricordo grandi riunioni di Partito,dove si discuteva animatamente per le problematiche di Magliano piani Regolatori sui tavoli per capirci qualcosa mi ci voleva un interprete,li guardavo e non capivo cosa avevano da litigare,e invece con il tempo ho capito perché succedeva tutto questo.
Organizzazioni per le grandi feste dell’Unità poi non parliamo durante le elezioni soprattutto amministrative,riunioni di cellula per ogni frazione di Maglia no propaganda elettorale casa per casa,parlare con la gente tutti i giorni fino ad arrivare al giorno delle elezioni per vedere il lavoro che si faceva e i risultati che ne derivavano
Mi ricordo che in via Cavour durante le elezioni le sezioni erano tutte concentrate li sezione PSI,PCI DC la sera dopo cena sembrava sabato pomeriggio per la gente che entrava e usciva dalle sezioni,mi ricordo benissimo il caro Socialista Libero Grimani,,Brenno Crescenzi, Donato Chieti,Alvaro Di Giacomo,e tuttora Guido Poeta, Ugo Bellucci, anche loro grandi amministratori
Che tempi che belle feste dell’Unità io sono stato il promotore in prima linea delle festa dell’Unita soprattutto della festa dell’Unità nella pineta di Maglia no,quanta gente quanti compagni ogni sera c’erano negli stand circa 50 persone nello spazio ristorante nella paninoteca nel bar nello spazio alternativo dove Francesco e Carlo con i loro panini e i loro intrattenitori musicali chiamavano molta gioventù nel loro spazio,lo spazio della discoteca,spazio del liscio,spazio politico dove Luciano Minestrella arricchiva l’entrata della festa con le sue creatività e fotografie della nostra storia eravamo tutti uniti avevamo i pilastri della Politica Maglianese come Pancrazio Rosi,Veneto Lotti,Guerino Calabrini,Aristide Mattiazzo,Giulio Rosi,Vittorino Rufini,Ottorino Rosi,Bruno Ceccarelli, Furio Pagani,Antonio Pulitici,Tullio Agostinelli,Mario Pescetelli,Mauro Marinucci Carlo Gasperini Guido Varasconi,e tanti altri che seguivano con molto interesse la vita politica di Magliano.
Poi il cambio di guardia con la Candidatura a Sindaco di Paola Fratoni una grandissima compagna di un temperamento unico nel suo genere,con delle capacità Politiche che nessuno sulla Provincia di Rieti aveva,con il suo carisma Politico aveva affascinato tutti i Sindaci della Provincia dove andavi si sentiva parlare solo di lei,Magliano in quegli anni ne ha visto il cambiamento,nella cittadina sembrava che tutto si muoveva nell’interesse di tutti Proloco attivissima partecipava alle fiere di Roma per promuovere i nostri prodotti tipici,grandi Carnevali,apertura della Scuola Infermieri,apertura della Casa Alloggio apertura del Teatro Manlio,l’arrivo del Papa a Magliano,l’Ostello della gioventù finanziamento di due miliardi per RSA la creazione di una cooperativa di servizi per la gestione dei servizi Comunali ma la cosa più clamorosa l’inizio nel mondo del lavoro di 80 LSU la ristrutturazione del vecchio Mattatoio il Museo Civico Maglianese Il grande Centro Anziani a sostegno alle scuole ai lavori di giardinaggio ecc,il fiore all’occhiello dei servizi Sociali un’organizzazione unica Colonie marine e montane sia per anziani che ragazzi grazie anche alle capacità della Dottoressa Antonietta Matteocci.
Anche il nostro compagno Antonello Ruggeri che stava affianco alla Fratoni è stato uno dei pilastri della giunta Fratoni,insieme a lei ha istituito il servizio Urbano nel territorio un servizio utile a tutti che ancora oggi usufruiscono tutti Maglianesi.e non solo.
Si si faceva Politica seria mirata soprattutto al supporto delle famiglie,non ho mai chiesto nulla ma partecipavo sempre con deduzione e serietà più anni passavano e più mi ritrovavo in quel Partito ,è diventato come una parte di me mi affascina solo sentire di farne parte,e sono orgoglioso di averne fatto parte con tutti compagni che ho nominato,e quelli che non ho nominato e quelli che oggi non ci sono più ma io sarò sempre dove mi avete lasciato A SINISTRA

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cosa t'aspetti Antonello! che qualcuno intervenga e replichi a questo tuo bellissimo ricordo?
Ma va va!
e quando mai!
son soltanto colmi di gelosia, di presunzione, di invidia qualcuno direbbe.
Peccato, peccato davvero si siano lasciati abbindolare da gente senza scrupoli ed incapace, da professionisti dell'affare, piccoli affari ma sempre nocivi per la politica.
Un tempo nessuno imprenditore, grande allevatore, grandi commercianti si interessavano di politica; essi magari ci aiutavano con le sottoscrizioni alla stampa per autofinansiarci; non possiamo dimenticare l'aiuto del povero, si fa per dire, Benedetto Taizzani nell'averci anticipato i soldi per acquistare la sede del partito, tutto puntualmente restituito con un fascio di cambiali firmate da tre compagni, ma pagate di fatto dalla sottoscrizione volontaria di tutti i compagni iscritti.
Ed anche per questo vedere occupata quella sede da ex democristiani che mi "rode"; ma cosa ca.. c'entrano costoro! con quali diritti se ne appropriano! ci sono soldi versati da compagni braccianti, contadini, operai, tra cui mio padre e genitori di tanti altri compagni.
Una grave ingiustizia, ma se non ci metteremo intorno ad un tavolo prossimamente occupandoci seriamente e serenamente della quistione, credo se ne occuperà qualchedunaltro.

ps-
I ricordi mio caro Antonello, son come i sogni, durano il tempo di una vita di una farfalla.

Anonimo ha detto...

Una pluralità di memorie e rimandi.
La cultura di una comunità (intesa nel suo aspetto più ampio di modo di essere, di vivere, di confrontarsi) nasce dal consolidarsi e tramandarsi nel tempo di esperienze e soprattutto di valori che gli individui della comunità stessa riconoscono come comuni e condivisi. Il ricordo e la memoria proprio per la loro funzione di tramandare nel tempo esperienze e valori, sono quindi elementi di fondamentale importanza per il crearsi di una cultura.
Memoria come conservazione del saper fare. Deposito delle esperienze collettive che si trasmettono e quindi diventano cultura. Memoria come consapevolezza di sé; memoria portatrice di valori collettivi e pertanto seme per lo sviluppo delle personalità individuali, creatrice di identità del paese. Memoria come prerequisito indispensabile per aprirsi al nuovo, al diverso, allo straniero per un confronto possibilmente costruttivo. I riti, le celebrazioni, le feste come richiami della memoria di eventi sono elementi fondanti di una comunità.
La memoria non è semplice ricordo del passato, ma soggettività del presente, fonte d'identità. Ai fini della conservazione viva della memoria, essa va coltivata come una pianta, altrimenti appassisce e muore.
La memoria è la facoltà dell'animo di conservare e rievocare esperienze e conoscenze passate, è la trasmissione diretta delle esperienze umane.
Memoria è l'esigenza primaria di raccontarsi, di lasciare una testimonianza di sé e della società.
Memoria contro l'oblio e la rimozione, per comprendere il presente, e come base per progettare il futuro.
Memoria dei luoghi della città.
Il senso di appartenenza ad un luogo da parte degli individui che lo abitano nasce e si "coltiva" con i rimandi al vissuto personale o familiare legati ai luoghi stessi; così luoghi, teatro di eventi corali rimandano memorie collettive nelle quali i cittadini si riconoscono.
Di tutto questo, leggendo dal rimpianto delle tue parole, nulla oggi rimane.
Eppure, oggi come allora, chi ha amministrato la città è gente della tua formazione, del tuo credo culturale, della tua appartenenza.
Se tutto quello che dichiari di avere fatto (tra l'altro: attività politica casa per casa per coglierne il frutto nelle elezioni,... etc) l'avessi fatto per combatterli, oggi forse vivresti una realtà rappresentativa della tua memoria e dei ricordi che tu desideri.
In realtà ciò che oggi vivi è ciò che oggi non ti dispiace.