domenica 25 aprile 2010

VENERDI NON CREDEVO AI MIEI OCCHI


Sul Secolo XIX, pagina 3, ecco la bomba.


Berlusconi dice che comprerà


tutti gli uomini di Fini. Li comprerà.





Ne scrivo subito, la butto lì, ma a questi virgolettati non bisogna dare troppo peso, mi dico. Magari non è nemmeno vero, magari, sai, nella confusione generale. Magari il retroscenista del Secolo ha esagerato un po', o frainteso, magari entro un paio d'ore arrivano le proteste del Palazzo, le marce indietro, le smentite. Meglio aspettare.
Beh, sono passati 2 giorni, e la cosa è ancora in piedi.Mi aspettavo smentite come di solito, ma quali smentite, "Qui non è arrivato niente, nessuna smentita", allora è tutto vero "Anche perchè la notizia è vera, Berlusconi ha utilizzato davvero quelle parole, il nostro è un bravissimo retroscenista". Mi chiedo come sia possibile che solo qualche blogger abbia ripreso la notizia, nel disinteresse più totale. Nonostante quelle parole. Io penso che "sì, le parole del Premier sono pesanti, ma la cosa era abbastanza scontata, le mosse di Berlusconi prevedibili".
Va bene, non sarebbe la prima volta che il nostro Premier "convince" con le giuste argomentazioni dei politici a passare dalla propria parte. Ma in questo 25 aprile vi voglio salutare così, con un dubbio, che magari è solo mio: che Democrazia è una Democrazia che lascia correre una dichiarazione del genere, quelle precise parole, come se niente fosse, senza chiedere immediati chiarimenti, immediate spiegazioni, così, come stessimo parlando di figurine Panini e non di Presidenti del Consiglio, Deputati e Senatori della Repubblica?

ECCO IL PD, COME LA DESTRA

Chi non paga non mangia cari ragazzi






Non è possibile che le tristi vicende di Adro e di Montecchio Maggiore debbano riguardare soltanto il centrodestra. Occorre dare una possibilità di difesa ai sindaci di questi paesini. E come? Semplice, basta dimostrare che anche il PD sta adottando lo stesso criterio per gli studenti: non paghi, non mangi.

E l'occasione è arrivata. L’assessore ai servizi scolastici di Savona, Isabella Sorgini, ha fatto sapere quanto segue: 'Si informa che, come da delibera della giunta comunale, gli utenti che presentano dei bollettini insoluti (da settembre 2007 ad oggi) non potranno essere ammessi alla mensa dell’anno scolastico 2010/2011'.

Adesso sì che il sindaco di Adro potrà difendersi e dire a testa alta: 'vedete? Anche il PD ha capito e sta facendo la stessa cosa a Savona'.

Certo, l'assessore lo aveva annunciato tempo fa, ma che tempismo lanciare questo ultimatum, proprio in questi giorni di polemica su questi atti di feroce ingiustizia. Perché possiamo parlare quanto vogliamo, ma sempre di ingiustizia si tratta nei confronti dei bambini e di quei genitori che non possono mettere insieme il pranzo con la cena.

La logica del pagamento per avere un servizio, rientra nel quadro più ampio di quell'ingiustizia sociale che si chiama in tanti modi: liberismo, capitalismo, imperialismo... cioè forme di economia sociale che creano sperequazioni nella società, divisioni, ingiustizie. Ma lasciando da parte questi discorsi, bisognerà pur far capire che, di fronte all'impossibilità di un cittadino a pagare, dovrebbe intervenire la collettività tutta, dovrebbe esistere una politica sociale capace di tutelare chi si trova in difficoltà. Altrimenti dovremo presto prepararci a pagare anche un ricovero al pronto soccorso.

Allora proponiamo un Servizio sociale nazionale (come il Sevizio sanitario nazionale), in grado di affrontare questi casi e di risolverli alla base. Un servizio nazionale a tutela dei più deboli. Ma questa, ovviamente, è una proposta da pazzi anarchici. Si preferisce propagandare la legalità, facendo credere che questa si ottiene solo se paghi. Ma la legalità dovrebbe essere ben altra cosa, non dovrebbe essere legata al denaro, bensì al senso umano di uguaglianza di ogni cittadino in rapporto agli altri cittadini. Non è legale essere discriminati per una condizione economica.

Invece no, l'assessore Sorgini dice: 'a Savona non succederà mai come in altri comuni che i bambini vengano umiliati con pane e acqua, non vogliamo colpire i bambini ma soltanto quei genitori che pensano di fare i furbi. Abbiamo solo messo delle regole, e intendiamo farle rispettare, ripristinando la legalità'.

Che differenza c'è tra questa politica savonese e quelle liberiste e razziste di Adro e di Montecchio Maggiore? Si parla di regole, ma sono regole economiche, non umane e civili! Quando torneremo ad occuparci di umanità? Vergogna, Sorgini! Vergogna, PD! Vergogna tutto il sistema!
Speriamo che questo non succeda anche a Magliano credo che nell'aria qualcosa stia gia accadendo attenzione non ci immedesimiamo anche noi agli altri Sindaci,facciamo la nostra Politica veramente al servizio dei cittadini.

sabato 24 aprile 2010

MAI VISTO

Che cosa c'è di diverso fra la prima repubblica e quella che viene denominata seconda repubblica per ciò che riguarda il panorama politico italiano ? Assolutamente niente a parte il fatto che nella prima repubblica le beghe interne ai singoli partiti, ed in principal modo alla Democrazia Cristiana, si svolgevano dentro i palazzi e all'esterno trapelavano solo le conclusioni finali; oggi, nella seconda repubblica, le diatribe interne sono spettacolarizzate come ogni altro evento di questa società multimediale e si può assistere in diretta ad una litigata fra il presidente del consiglio ed il presidente della camera. Questi sono gli aspetti esteriori che differenziano i due periodi storici, se poi procede ad una analisi appena appena più approfondita non si può che arrivare alla conclusione che nella seconda repubblica c'è stato un decadimento generale che investe anche la politica e soprattutto le istituzioni. Si è mai visto nella prima repubblica un presidente del consiglio litigare in maniera violenta e con modalità da bar del porto con il presidente della camera ? Si è mai visto due fra le quattro cariche istituzionali più importanti del paese beccarsi in questione politiche relative alla conduzione del proprio partito ? Berlusconi oggi ha detto a Fini che se vuole far politica dovrebbe dimettersi da Presidente della Camera, ma mentre faceva questa affermazione forse dimenticava che in quel momento anche lui stava facendo politica come presidente del Pdl e che quindi avrebbe dovuto dimettersi da presidente del consiglio. Questa confusione fra ruolo istituzionale e ruolo politico è tipica di questo periodo storico nel quale abbiamo una situazione anomala nella quale un imprenditore che controlla il sistema televisivo e informativo del paese è anche presidente del partito di maggioranza relativa e presidente del consiglio: una commistione di ruoli che crea una confusione ed un conflitto di interessi unico. E' questo il reale problema politico della "ribellione" di Fini rispetto al capo Berlusconi. Non c'è solo uno scontro per la lidership del partito ma anche uno scontro istituzionale senza precedenti ed è questo l'aspetto più rischioso per il paese e per la sua democrazia già messa a dura prova. Per il resto poi è difficile non essere dalla parte di Fini ma allo stesso tempo il paese sta dando ragione a Berlusconi, al quale non importa niente nè del paese, nè del programma con il quale si è presentato alle elezioni del 2008, nè tanto meno della crisi economica nazionale e mondiale. L'unico interesse del dittatore di Arcore è rimanere attaccato alla sua poltrona, che lascerebbe solo per una poltrona più prestigiosa, e se questo progetto significa appoggiarsi completamente alla Lega, che ha avuto un successo elettorale incontestabile, a lui non interessa più di tanto. Sostanzialmente quindi altro che seconda Repubblica, qui siamo abbaondantemente dentro la prima con qualche passo indietro in termini di etica e di rispetto delle istituzioni.

giovedì 8 aprile 2010

I PRESUNTUOSI DELLA POLITICA


E’ interessante osservare e leggere le risposte hai commenti di un Blog Maglianese,contro un suo alleato di Partito,è importante osservare che “presunzione”si traduce in inglese con “over confidence”,troppa fiducia.
In Latino con “arrogantia”..a questo punto secondo voi occorrono spiegazioni?
Ci sono gli umili e ci sono i presuntuosi,che spesso non lo sanno loro.
Cosi ci sono persone che sistematicamente tendono a sottovalutarsi e a considerare le loro stesse performance come un po’ meno valenti di quanto in realtà esse non siano.
Altri,al contrario,tendono a sopravalutarsi come nel caso che ho citato nel leggere quei commenti,e a giudicare il loro punteggio,i risultati di quel che fanno con una certa benevolenza,come dire mentre che agli altri metterebbero un bel quattro ,ma loro un bel sette.
Questa non è la strada per andare in paradiso certamente,un po’ di ambiziosità non nuoce alla salute ma attento ad non diventare presuntuosi,nuocerebbe in questo caso alla vostra salute,e alcuni ricordano che chi ha titolo di giudicare sono solo i giudici,ricordiamoci che la gente si fa serva quando non ha alternative,quello che sta succedendo da noi.

venerdì 2 aprile 2010

QUESTA è LA VERITA'

Siamo al primo aprile, giornata tradizionalmente dedicata allo scherzo, ma quello che è accaduto il weekend appena trascorso non è uno scherzo e l'Italia si sta avviando ad un trienno veramente disastroso, grazie al popolo teledipendente che ha riversato i suoi voti alle orde barbariche. Questa classe politica comunque, discorsi in politichese a parte dove tutti come al solito hanno vinto, non rappresenta il paese reale. Il maggiore partito di questo paese è infatti il partito dell'astensionismo che ha raggiunto ben il 35%, nessuno vanta una percentuale di voti così alta e quindi nessuno ha titolo per rappresentare la realtà italiana. Tutto il resto sono puri giochetti matematici che servono per aggirare in primo luogo questo dato in secondo luogo per suddividere il potere eliminando dalla torta anche quelle piccole formazioni espressione di una minoranza che non trova rappresentatività in nessun'altra formazione politica. Purtroppo chi si astiene non ha diritto di parola o di replica, ma questo è un dato sul quale tutta la politica dovrebbe ragionare mettendo da parte la propria arroganza ed i propri privilegi. Detto questo l'ultimo baluardo rimasto a difendere la democrazia per quanto possibile è il Presidente Napolitano, che forse risvegliato dalle polemiche seguite alla firma del decreto salva liste e impaurito dallo strapotere della Lega, questa volta ha rimandato al mittente una legge che tenta di minare lo statuto dei lavoratori ed il famoso articolo 18. Dopo un attacco frontale portato nella precedente legislatura e non andato a buon fine, il centro destra ha tentato una manovra di aggiramento e più sottile, ma il Presidente della Repubblica non è caduto nel tranello, almeno per ora, è la legge torna il parlamento. Intanto Berlusconi e company annunciano la prossima offensiva ed il prossimo attacco alla democrazia, alla costituzione ed alla libertà. La prima mossa sarà liberarsi della ghigliottina delle intercettazioni per garantirsi una libertà di manovra per i propri loschi traffici, anche se poi abbiamo visto che gli italiani sono insensibili a questo tipo di rilevazioni. In circa 6 milioni si mettono davanti alla tv per spiare un manipolo di rincoglioniti che si rinchiudono per tre mesi in una casa ripresi 24 ore per 24 con delle telecamere, ma se seguendo gli stessi metodi si scopre che il capo del governo trama e traffica per spegnere la democrazia e la libertà, allora questo spirito da guardoni svnisce. E qui si tratta di scoprire azioni malavitose e reati penali non di spiare le effusioni erotiche di ragazzi rinchiusi in una stanza. Nel frattempo nel suo piccolo il neo governatore leghista Cota pronuncia il classico: me ne frego. Si riferisce all'utilizzo della pillola Ru486 che consente l'aborto senza intervento chirurgico. In Piemonte la pillola rimarrà nei magazzini e non sarà utilizzata per rendere questo tragico evento almeno un po' meno doloroso. Chissà come saranno contente le donne verdi piemontesi. Questa è l'aria che tira sul paese da lunedì scorso ed il vento sarà sempre più forte. Ultima annotazione: nel frattempo all'interno del Pd si svolge l'ennesima discussione su dimissioni del segretario o non dimissioni come se si trattasse di una squadra di calcio che ad ogni sconfitta cambia allenatore, ma poi l'allenatore non cambia ne' giocatori ne' modulo di gioco ed i risultati sono ... sempre gli stess,come sta succedendo nella mia piccola Magliano si cambia il segretario ma la squadra è sempre quella perdente.