sabato 4 settembre 2010

MARCIA INDIETRO

Ne parlavamo due giorni fà in piazza con Gasperini Silvestri e Mattiazzo che Il dittatore di Arcore oltre un mese di guerra verbale, di proclami, di ultimatum prevale .... la paura del cavaliere di dover interrompere la legislatura, andare alle elezioni e consegnare il paese alla Lega. Questo è il significato della marcia indietro dell'ultima ora che convince il dittatore di Arcore a togliere il processo breve dal famoso programma in cinque punti sul quale chiedere la fiducia al parlamento dopo la cacciata di Fini dal Pdl. Certo che rinunciare a difendersi dalla giustizia con le unghie e con i denti deve essere stato un grande sforzo per Berlusconi che ha fatto della battaglia per la sua impunità una bandiera politica da quando è sceso in politica. Ora piuttosto che rinunciare alla sua poltrona con il rischio di perderla definitivamente in seguito ad una nuova tornata elettorale, ha deciso di cancellare il processo breve dal suo nuovo programma. Fra le due alternative insistere sul processo breve e ritrovarsi a casa fra qualche mese e abbandonare la folle idea di questa nuova legge-ad personam e continuare a rimanere sulla preziosa seggiola del capo di governo, lo stratega di Arcore ha scelto la strada meno rischiosa in questo momento. Lo ha fatto alla vigilia del discorso che terrà Fini domani a Mirabello, un discorso sul quale i media hanno creato un clima di attesa senza precedenti come se da quel discorso dovessero dipendere le sorti del paese. Un paese sempre più alla frutta che altro non sa proporre rispetto alla crisi che continua a mietere vittime (dissoccupati) e al cospetto della quale il governo non sa che cosa opporre, nonostante le continue assicurazioni di Tremonti. I nostri conti pubblici continuano a rotolare nonostante la manovra di luglio, la scuola, che dovrebbe rappresentare l fucina sulla quale fondare davvero le speranze di ripresa, è in condizione pietose a causa dei tagli della Gelmini (è di oggi la notizia che in una scuola di Milano gli studenti dovranno portarsi le sedie da casa), il governo prende provvedimenti che poi in qualche modo sono bocciati per essere o incostituzionali o fuori dalle regole di quel federalismo che la Lega professa (gli aumenti dei pedaggi autostradali sono stati bloccati in tutto il paese). Tutti episodi che dimostrano un appressapochismo disarmante che fra l'altro pervade anche l'opposizione ed il suo maggiore partito: il PD. Il mastodonte messi in piedi da Veltroni e D'Alema appare inadeguato sia ad opporsi ad un centro destra scricchiolante, sia tanto meno a proporsi come alternativa valida di governo.
Bisogna cambiare la legge elettorale,perchè andando con questa attuale alle elezioni  c'è il rischio che Berlusconi vinca.

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