martedì 7 settembre 2010

SUCCEDE IN FRANCIA MA NESSUNA TV NE PARLA PER PAURA

SINDACATI CONTRO GOVERNO SARKOZY
PARIGI (Reuters) - I sindacati francesi hanno dato vita oggi a una prova di forza con una serie di scioperi nazionali e manifestazioni di protesta contro l'impopolare riforma delle pensioni che il presidente francese Nicolas Sarkozy dice di essere determinato a portare avanti.


Mentre prende il via un esteso corteo a Parigi, i leader sindacali sostengono di aver già superato con il numero di adesioni una precedente manifestazione che a giugno portò in piazza due milioni di persone, sull'onda del diffuso malcontento per le politiche di austerità di tutta Europa.



Anche le stime del governo parlano di un'adesione maggiore, anche se i dati ufficiali ridimensionano entrambe le manifestazioni, attestando sugli 800mila i partecipanti al corteo di giugno.



Francois Chereque, leader del sindacato Cfdt, ha detto a radio Rtl che il governo sarebbe imprudente a ignorare quella che secondo lui sarà la manifestazione con la "maggior partecipazione del decennio".



Bernard Thibault, leader di un'altra importante sigla sindacale, la Cgt, ha alluso alla possibilità di uno sciopero generale, dicendo: "Se non risponderanno e non presteranno ascolto, ci saranno delle conseguenze e a quel punto non si può escludere nulla".



Secondo gli analisti tuttavia anche se i sindacati riusciranno a ottenere una vasta adesione alla manifestazione di oggi, è improbabile che possano trasformare questa giornata di sciopero in un movimento di protesta di lunga durata in grado di costringere il governo a fare marcia indietro.



Stando ai sondaggi, due terzi degli elettori crede che il piano di Sarkozy di alzare l'età pensionabile a 62 anni da 60, costringendo così la gente a lavorare più a lungo prima di accedere alla pensione, sia ingiusto ed è a favore delle proteste. Ma sempre due terzi degli elettori ritiene che gli scioperi non saranno in grado di fare la differenza.



"Mai nella storia dei sondaggi i francesi sono stati così convinti che sia in corso un'ingiustizia sociale", ha commentato l'analista politico Roland Cayrol, dell'istituto Sciences Po di Parigi.

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