mercoledì 13 ottobre 2010

IDV RIMODULAZIONE DEL PIANO SANITARIO NEL LAZIO


Il Piano di riordino della rete ospedaliera può ancora cambiare. Il criterio delle 4 macroaree concentra ulteriormente su Roma l’offerta per acuti e impedisce di affrontare il nodo cruciale dello squilibrio dell’assistenza ospedaliera nel territorio regionale. Non è vero che è impossibile tornare sulle decisioni sbagliate sul riordino della rete ospedaliera e sul taglio degli ospedali delle province del Lazio. Solo nell’ultimo decreto il Commissario Polverini si riserva l’assegnazione di ben 337 posti letto per esigenze relative agli accreditamenti dei privati, ai policlinici e agli Irccs, ed assegna ben 240 posti letto per acuti alle cliniche psichiatriche private, in spregio, insieme alla trasparenza delle decisioni, alla equità dei sacrifici e alle leggi che regolano in Italia l’assistenza psichiatrica. Perché queste scelte?Perché rifiutarsi di ridiscutere? Perché poi cancellare l’obiettivo della chiusura del Forlanini a Roma? Sommati tutti i provvedimenti, ci sono almeno 600 posti letto di cui si potrebbe ridiscutere la destinazione. Per discutere di questi aspetti e per verificare la possibilità di riportare nell’aula del Consiglio la sanità, il gruppo dell’Italia dei Valori (Vincenzo Maruccio,Giulia Rodano, Claudio Bucci, Giovanni Colagrossi e Anna Maria Tedeschi) ha presentato una mozione in Consiglio Regionale.
La proposta parte dalla considerazione che i decreti recentemente assunti dal Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo sanitario della Regione Lazio, aggravano, anziché risolverle, le contraddizioni e i difetti della offerta di servizi sanitari della Regione, e che con le quattro “macro aree” che dividono in modo del tutto arbitrario il territorio della Regione, si concentra ulteriormente su Roma l’offerta per acuti senza dotare, peraltro, la città di  servizi distrettuali e territoriali adeguati, accentuando i rischi di congestione degli ospedali romani.
La mozione presentata dell’Idv, inoltre, impegna la giunta regionale a prevedere esplicitamente nel Piano di riordino della rete ospedaliera l’avvio dei nuovi ospedali per acuti del Golfo di Gaeta e dei Castelli, di cui sono già pronti i progetti e le gare di appalto.
Nello stesso documento si chiede infine di  aprire con le popolazioni e le comunità locali interessate e con le organizzazioni sindacali  un tavolo di concertazione allo scopo di dare un più giusto e razionale equilibrio all’offerta sanitaria del Lazio, oltre a riferire costantemente alla Commissione sanità e al Consiglio Regionale circa l’attuazione delle proposte

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