martedì 26 ottobre 2010

MENTRE IL GOVERNO SI IMPEGNA PER SALVARE IL CULO A BERLUSCONI SUCCEDE QUESTO

''L'Italia e' ferma perche' il governo non sta facendo nulla in materia di occupazione e lavoro. Da mesi discutiamo soltanto dei processi e degli affari di Berlusconi e dei suoi amici. Quand'e' che ci occupiamo dei cittadini e della grave crisi economica che attanaglia il Paese?''. Lo chiede il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ospite di Sky Caffe'.    ''Questo governo - dice Di Pietro - e' bloccato perche' non ha ne' la volonta', ne' la forza, ne' la maggioranza per occuparsi della collettivita'. Per questo motivo, bisogna tornare al voto prima possibile''. .


ROMA (25 ottobre) - Duecentottanta mila lavoratori «senza impiego», 55.000 che «rischiano il posto», mentre la cassa integrazione in deroga vola a quota +481%. È allarmante la fotografia del Lazio scattata dalla Cgil regionale: non solo la crisi non è passata, ma nel mondo dell'occupazione diventa sempre più pesante.

Secondo uno studio, aggiornato al mese di settembre, sono almeno 72 mila i lavoratori della regione che nel 2010 hanno usufruito della cassa integrazione, mentre i potenziali disoccupati sono triplicati rispetto al 2009. «I numeri parlano chiaro - afferma il segretario generale di Cgil Roma e Lazio Claudio Di Berardino -: è scoppiato tutto il sistema delle piccole imprese e dei servizi. La situazione è pesante».

Sommando i disoccupati e i cassintegrati, secondo la ricerca, nel 2010 i lavoratori «senza impiego» sono arrivati a quota 280 mila. «Nel 2008 - ricorda Di Berardino - erano 181 mila, oggi sono 100.000 in più. Proprio quelli che noi avevamo previsto all'inizio della crisi». A pagarne le conseguenze sia gli "assunti a tempo indeterminato", sia i precari, queico.co.co e co.co.pro, "figli del lavoro flessibile", che dal 2007 ad oggi si sono ridotti di un terzo (passando da 311 mila a 235.400).

Sempre secondo il sindacato, dall'inizio della crisi ad oggi il reddito perso per effetto della cassa integrazione solo nel Lazio è stato pari a 554 milioni di euro. «Dietro ogni milione perso ci sono 22 posti di lavoro - spiega il segretario regionale - e un fermo dell'economia tangibile. Lo scorso anno, tra gennaio e settembre 2009, sono state autorizzate 2 milioni di ore di cassa integrazione in deroga, tra gennaio e settembre di quest'anno 11 milioni e 575 mila».

«Di fronte a una situazione così grave è imprescindibile che istituzioni e associazioni datoriali si siedano intorno a un tavolo per elaborare un "Piano per il lavoro" serio - sostiene Di Berardino - . Con Cisl e Uil da tempo richiediamo un tavolo interistituzionale a tema ma finora questo si è riunito solo due volte. Per dare risposte serie serve continuità».

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