sabato 2 ottobre 2010

Sanità, Maruccio e Rodano (IdV): “Le chiamano riconversioni, ma chiudono gli ospedali”

A una prima lettura del decreto presentato oggi dal commissario Polverini, per quanto riguarda la ricaduta sulle province, si evidenzia una sostanziale conferma di quanto già anticipato. Oggi il commissario ci parlerà di “riconversione”, ma non basta per nascondere la triste verità: gli ospedali saranno chiusi.” Lo dichiarano in una nota il capogruppo, Vincenzo Maruccio, e il consigliere regionale, Giulia Rodano, dell’Italia dei Valori.
“Cambiare nome agli atti non cambia la sostanza. Gli ospedali di Bracciano, Subiaco, Anagni, Pontecorvo, Monterotondo, Gaeta, Sezze,Magliano Sabina chiude sono ufficialmente riconvertiti gli altri in ospedali distrettuali: tradotto vuol dire che intanto chiudono, poi toccherà alle Asl rimodulare le prestazioni (postazione 118, ambulatorio, piccola degenza presidiata da soli infermieri) e stringere accordi con i medici di famiglia. Con quali fondi e con quali tempi, non è dato saperlo. Sostanzialmente, si insiste sulla logica delle macroaree e si procede a un sostanziale declassamento del sistema, basato sulla logica del mezzo pollo: città che manterranno l’ospedale e città che lo perderanno risulteranno con mezzo ospedale ciascuna.
Nessuna novità, infine, sui 4miliardi di euro che lo stato deve alla regione e dai quali dipende il funzionamento futuro della sanità pubblica laziale. Una manovra – concludono gli esponenti dell’IdV — che porta pochi risparmi e non risponde ai bisogni di assistenza dei cittadini. Il Lazio paga un prezzo altissimo agli indirizzi nordisti di Bossi e Tremonti.”

  • arrivato il momento di unire tutte le forze che in questi mesi si sono attivate in difesa del sistema sanitario pubblico della nostra regione”.
 
Noi siamo pronti a sostenere –continuano– come abbiamo sempre fatto, tutte le iniziative e le mobilitazioni che nasceranno sui territori: da Rieti tutta la bassa Sabina, però, che le varie voci di dissenso contro il piano ideato dalla Presidente Polverini riescano a confluire in un unico blocco di protesta, compatto e più forte”. “Per questo –concludono i consiglieri Maruccio e Rodano-​​  invitiamo i cittadini, le associazioni, gli operatori del settore, i lavoratori stabilizzati e quelli precari, e tutte le sigle sindacali a partecipare al presidio sotto la Regione Lazio”.
 
 
 
 
 

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