giovedì 9 aprile 2009

SE FOSSE VERO CHE SIETE MALEDETTI


Gli stralci dell'intervista sono quelli relativi alla denuncia di Anna in merito al vero numero dei morti del terremoto e che i media, per ora, tacciono.

Nel tuo post hai parlato di mille morti. Sono cifre che stravolgono i conteggi.
Due medici de L'Aquila mi hanno detto che tanti dei ricoverati negli ospedali morti a seguito del terremoto non sono stati conteggiati fra le vittime. E i nostri medici non possono entrare negli ospedali dei campi perché sono considerati sfollati. E poi facciamo un conto.
Prego.
Onna aveva 600 abitanti, è stata distrutta. L'Aquila, che ora è un ammasso di calcinacci, ne aveva 42.000. E saremmo a 270 morti, compresi i 48 di Onna. Le cifre non tornano.
Quindi i morti che mancano all'appello sarebbero nascosti negli ospedali.
Sì. Per ora non li vogliono dire. Preferiscono comunicarli un po' alla volta.
Su Facebook, in tv e sui giornali ci sollecitano ad inviare aiuti, ma tu inviti a stare attenti. A chi consigli di donare?
All'ANA (Associazione Nazionale Alpini). Mi sembra la più affidabile. Di certo non al conto corrente della Regione Abruzzo: prima abbiamo avuto Del Turco e ora i nostri politici che ci hanno portato alla tragedia.
Parliamo di informazione. Hai letto i giornali o visto le tv in questi giorni?
No, ascolto la radio che ho in macchina. So che nei campi vengono distribuiti Il Tempo e Il Centro che pubblica la lista dei morti.
E ora che fai?
Cerco di capire, torno al campo. Voglio vedere cosa sta succedendo e aggiornare il blog.
Ad Anna serve un pc portatile e una chiavetta per la connessione, al fine di aggiornare costantemente il suo blog e tenerci informati. Nel suo blog ci sono diverse voci che si prestano a sostenere una colletta (noi compresi). E assai probabile che, nella frenesia della solidarietà, non si riesca a organizzare l'acquisto del pc. Oppure sì. A nostro avviso, occorre un gruppo organizzato, su facebook, su idea di amatamari.
'Gli scantinati e i seminterrati del 90% del centro storico erano stati affittati. In nero. Dentro c'erano clandestini, immigrati, extracomunitari. Ammassati come bestie. Ci sono ancora. Centinaia di persone che non risultano all'anagrafe, che non compaiono nelle liste dei dispersi, che non esistono. I proprietari delle case che si sono messi in salvo non ne denunciano la presenza. Non gli conviene. Nessuno li cerca. Nessuno li piange. Da vivi non esistevano, non esistono neppure da morti. Spazzati via di nascosto, come la polvere sotto al tappeto. In fondo, perchè darsi tanta pena per loro? Una tomba ce l'hanno già. E questa volta non gli è costata niente. Gliel'abbiamo data gratis'.

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