martedì 26 ottobre 2010

UN SALUTO AL MIO AMICO FABRIZIO

La morte porta via il corpo e riempie il dolore i cari che rimangono.è evidente come Fabrizio per me è sempre vivo ,fino all’ultimo istante non è mai morto.
Per chi crede ad una vita dopo la morte,è questo un ulteriore conforto.
Ora lassù Fabrizio ha intrapreso  un nuovo viaggio tra le stelle ciao amico mio.

MENTRE IL GOVERNO SI IMPEGNA PER SALVARE IL CULO A BERLUSCONI SUCCEDE QUESTO

''L'Italia e' ferma perche' il governo non sta facendo nulla in materia di occupazione e lavoro. Da mesi discutiamo soltanto dei processi e degli affari di Berlusconi e dei suoi amici. Quand'e' che ci occupiamo dei cittadini e della grave crisi economica che attanaglia il Paese?''. Lo chiede il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ospite di Sky Caffe'.    ''Questo governo - dice Di Pietro - e' bloccato perche' non ha ne' la volonta', ne' la forza, ne' la maggioranza per occuparsi della collettivita'. Per questo motivo, bisogna tornare al voto prima possibile''. .


ROMA (25 ottobre) - Duecentottanta mila lavoratori «senza impiego», 55.000 che «rischiano il posto», mentre la cassa integrazione in deroga vola a quota +481%. È allarmante la fotografia del Lazio scattata dalla Cgil regionale: non solo la crisi non è passata, ma nel mondo dell'occupazione diventa sempre più pesante.

Secondo uno studio, aggiornato al mese di settembre, sono almeno 72 mila i lavoratori della regione che nel 2010 hanno usufruito della cassa integrazione, mentre i potenziali disoccupati sono triplicati rispetto al 2009. «I numeri parlano chiaro - afferma il segretario generale di Cgil Roma e Lazio Claudio Di Berardino -: è scoppiato tutto il sistema delle piccole imprese e dei servizi. La situazione è pesante».

Sommando i disoccupati e i cassintegrati, secondo la ricerca, nel 2010 i lavoratori «senza impiego» sono arrivati a quota 280 mila. «Nel 2008 - ricorda Di Berardino - erano 181 mila, oggi sono 100.000 in più. Proprio quelli che noi avevamo previsto all'inizio della crisi». A pagarne le conseguenze sia gli "assunti a tempo indeterminato", sia i precari, queico.co.co e co.co.pro, "figli del lavoro flessibile", che dal 2007 ad oggi si sono ridotti di un terzo (passando da 311 mila a 235.400).

Sempre secondo il sindacato, dall'inizio della crisi ad oggi il reddito perso per effetto della cassa integrazione solo nel Lazio è stato pari a 554 milioni di euro. «Dietro ogni milione perso ci sono 22 posti di lavoro - spiega il segretario regionale - e un fermo dell'economia tangibile. Lo scorso anno, tra gennaio e settembre 2009, sono state autorizzate 2 milioni di ore di cassa integrazione in deroga, tra gennaio e settembre di quest'anno 11 milioni e 575 mila».

«Di fronte a una situazione così grave è imprescindibile che istituzioni e associazioni datoriali si siedano intorno a un tavolo per elaborare un "Piano per il lavoro" serio - sostiene Di Berardino - . Con Cisl e Uil da tempo richiediamo un tavolo interistituzionale a tema ma finora questo si è riunito solo due volte. Per dare risposte serie serve continuità».

ATTENTO CARO VENDOLA QUANDO PARLI DI ACCENTRAMENTO

Sicuramente Vendola ha una capacità oratoria e coinvolgente superiore a qualsiasi altro leader dell'attuale panorama politico, ad esclusione dell'Indagato Stupratoredemocrazia definito dal grande Di Pietro, ed il suo discorso conclusivo al primo congresso di Sinistra Ecologia e Libertà lo ha dimostrato provocando ovazioni e applausi a scena aperta. Ma quando i discorsi sono così pregnanti e gli oratori hanno una tale capacità di coinvolgimento si rischia di perdere di vista i reali contenuti di ciò che viene detto. Berlusconi conosce bene questa tecnica e le sue doti di oratore le utilizza per imbonire la platea che alla fine pensa di aver ascoltato chissà quali proposte e chissà quali programmi, ma se si poi si procede ad un'analisi a mente fredda, i contenuti come d'incanto spariscono immediatamente. Naturalmente non c'è un parallelismo fra Berlusconi e Vendola, il primo emette parole assolutamente prive di contenuti per una mente pensante e con capacità propria di analisi, il secondo i contenuti li mette ma alcuni sono forse ben mascherati nel senso che ci sono contenuti innovativi che, a mio avviso, mascherano insidie da non sottovalutare. Vendola ha spesso la capacità di esprimere concetti semplici con parole forbite e troppo complicate da rendere tali concetti complicati ed incomprensibili. Il discorso di oggi è stato forse uno dei più chiari che il leader di SEl sia mai stato capace di fare, ma in questo doscorso, pur essendo ad un livello sicuramente superiore come contenuti e come intensità rispetto a quelli a cui ci hanno abituato i dirigenti del PD, ci sono alcuni punti oscuri che evidenziano come Vendola tenti in qualche modo un avvicinamento al famigerato centro. Vendola non esclude un dialogo con l'Udc lasciando intendere che ci potrebbe essere un accordo con Casini e company per arrivare al governo e a tale proposito fa un'affermazione ridicola "La DC è stata un garante della laicità dello stato". La DC il più grande partito di questo paese che ha contribuito alla sottomissione dello Stato italiano al Vaticano ed al clero cattolico, una sottomissione che è tutt'ora attuale e ne sono conferma gli innumerevoli interventi di vescovi, cardinali e del papa stesso in questione inerenti la politica ed il governo del paese. Vendola continua dicendo che dobbiamo rilanciare il dialogo con il clero senza abbandonarsi a pulsioni anticlericali. Un tesi che ha l'obiettivo palese di ingraziarsi quelle aree del centro legate a doppio filo con la chiesa cercando di coinvolgerle in un progetto destinato a fallire come la storia passata ha già insegnato. Come può per esempio Vendola pensare di inserire in una coalizione di governo quelle frange che vedono come fumo nell'occhio le coppie di fatto oppure i problemi relativi alla alimnetazione forzata o le problemtiche relative alla inseminazione artificiale o alle cellule staminali. Tutte problematiche sulle quali Vendola e la sinistra italiana hanno idee esattamente all'opposto dei cattolici italiani. Tornare a strizzare l'occhio a Casini o a Rutelli o addirittura a Fini significa ancora una volta partire con il piede sbagliato per cercare a tutti i costi di sconfiggere Berlusconi, il problema non è sconfiggere il cavaliere ad una tornata elettorale mettendo insieme mondi che non potranno mai integrarsi per poi dopo pochi mesi ritrovarsi punto e capo. Per davvero sconfiggere Berlusconi e la destra è necessario mettere in campo idee e principi alternativi senza compromessi con nessuno che non li condivida al 100%, la vittoria in questo modo sarà più difficile da raggiungere, ma meglio stare all'opposizione con idee veramente alternative piuttosto che governare dovendo rinunciare a principi irrinunciabili.

mercoledì 20 ottobre 2010

GRUPPO DIRIGENTE I.D.V LAZIO

venerdì 15 ottobre 2010

CONTRO   LA MANOVRA ECONOMICA DELLA SANITA’
NEL  LAZIO DELLA POLVERINI
  LA SALUTE NON SI VENDE
A DIFESA DELL’OSPEDALE  DI MAGLIANO SABINA
        MARZIO MARINI
Il 22-ottobre alle ore 18.00
SALA CONSIGLIARE INTERVERRANNO:
SEGRETARIO     REGIONALE
VINCENZO MARUCCIO
CONSIGLIERE REGIONALE COMMISSIONE SANITA'
GIULIA RODANO
                                          SEGRETERIA  I.D.V

mercoledì 13 ottobre 2010

IDV RIMODULAZIONE DEL PIANO SANITARIO NEL LAZIO


Il Piano di riordino della rete ospedaliera può ancora cambiare. Il criterio delle 4 macroaree concentra ulteriormente su Roma l’offerta per acuti e impedisce di affrontare il nodo cruciale dello squilibrio dell’assistenza ospedaliera nel territorio regionale. Non è vero che è impossibile tornare sulle decisioni sbagliate sul riordino della rete ospedaliera e sul taglio degli ospedali delle province del Lazio. Solo nell’ultimo decreto il Commissario Polverini si riserva l’assegnazione di ben 337 posti letto per esigenze relative agli accreditamenti dei privati, ai policlinici e agli Irccs, ed assegna ben 240 posti letto per acuti alle cliniche psichiatriche private, in spregio, insieme alla trasparenza delle decisioni, alla equità dei sacrifici e alle leggi che regolano in Italia l’assistenza psichiatrica. Perché queste scelte?Perché rifiutarsi di ridiscutere? Perché poi cancellare l’obiettivo della chiusura del Forlanini a Roma? Sommati tutti i provvedimenti, ci sono almeno 600 posti letto di cui si potrebbe ridiscutere la destinazione. Per discutere di questi aspetti e per verificare la possibilità di riportare nell’aula del Consiglio la sanità, il gruppo dell’Italia dei Valori (Vincenzo Maruccio,Giulia Rodano, Claudio Bucci, Giovanni Colagrossi e Anna Maria Tedeschi) ha presentato una mozione in Consiglio Regionale.
La proposta parte dalla considerazione che i decreti recentemente assunti dal Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo sanitario della Regione Lazio, aggravano, anziché risolverle, le contraddizioni e i difetti della offerta di servizi sanitari della Regione, e che con le quattro “macro aree” che dividono in modo del tutto arbitrario il territorio della Regione, si concentra ulteriormente su Roma l’offerta per acuti senza dotare, peraltro, la città di  servizi distrettuali e territoriali adeguati, accentuando i rischi di congestione degli ospedali romani.
La mozione presentata dell’Idv, inoltre, impegna la giunta regionale a prevedere esplicitamente nel Piano di riordino della rete ospedaliera l’avvio dei nuovi ospedali per acuti del Golfo di Gaeta e dei Castelli, di cui sono già pronti i progetti e le gare di appalto.
Nello stesso documento si chiede infine di  aprire con le popolazioni e le comunità locali interessate e con le organizzazioni sindacali  un tavolo di concertazione allo scopo di dare un più giusto e razionale equilibrio all’offerta sanitaria del Lazio, oltre a riferire costantemente alla Commissione sanità e al Consiglio Regionale circa l’attuazione delle proposte

CITTADINI MAGLIANESI A ROMA CONTRO LA CHIUSURA OSPEDALI NEL LAZIO

martedì 12 ottobre 2010

DISPIACE SINDACO IDV NON SI ACCONTENTA ANDIAMO AVANTI

IL 21-10-2010 SALA CONSIGLIARE GIULIA RODANO E IL SEGRETARIO REGIONALE DELL'IDV MARUCCIO  ORE 18.00

MAGLIANO NON SI ACCONTENTA RIVOGLIAMO IL MALTOLTO





Per esserci, domani, stanno organizzando i pullman. Da Bracciano e da Subiaco, da Velletri e da Zagarolo. Mentre Polverini, ai piani alti del ministero dell'Economia, chiederà soldi in cambio del taglio di 24 ospedali staranno là sotto, con la fascia tricolore, a nome dei cittadini. Riceverli, la governatrice, li riceverà. Ma più avanti. Ieri ironizzava: "Nel weekend li ho cercati, ma avevano il cellulare spento".

I sindaci non ci stanno. Mentre la maggioranza, ingoiato il rospo, si compatta attorno alla governatrice (Antonio Paris, per spiegarlo agli elettori, ha fatto pure i manifesti) i primi cittadini, pure di centrodestra, serrano i ranghi dall'altra parte della barricata. Non placati dalla prospettiva di un incontro chiarificatore che arriverà solo a cose fatte. Tanto più che, sottolinea Vannino Chiti, "la questione non è incontrare i sindaci ma coinvolgere i territori". E in via XX settembre non ci saranno solo i manifestanti della prima ora: la protesta si è estesa da Anzio a Magliano Sabina, coi cittadini a terra come cadaveri perché "senza ospedale siamo morti".

L'opposizione, compatta, torna a chiedere un rinvio di 15 giorni perché "il piano  -  spiega l'Idv Giulia Rodano  -  può ancora cambiare, il diritto alla salute delle province può ancora essere tutelato". Ma pare improbabile che Polverini rinunci alla chance di presentarsi trionfante, giovedì, alla Pisana. "Siamo contro il rinvio", spiega infatti il capogruppo Pdl Franco Fiorito, e definisce la richiesta "paradossale" da parte di chi "si è distinto per una gestione verticistica". La replica di Montino non si fa attendere: Fiorito? È lo stesso che "occupò l'ospedale di Anagni perché si voleva ridurre un reparto".

domenica 10 ottobre 2010

ADESSO AVETE CAPITO? LO DICEVO DUE ANNI FA GUARDATE L'ARTICOLODEL 15 NOVEMBRE 2008

sabato 15 novembre 2008

FORSE ANCORA NON AVETE CAPITO ?

Salve ragazzi voglio solo dirvi che è stata una bellissima iniziativa, un confronto tra le forze Politiche pacato senza attacchi personalistici,anche se qualcuno si è permesso di fare propaganda elettorale,ma è normale niente di strano.
Il confronto è stato per me negativo, riguardo al tema della riunione,adesso vi spiego perché;
1) Eccetto i Verdi e Sd ,nessuno ha voglia di tagliare i rapporti con la Politica assistenzialista attuale, tra Provincia ,Regione.
2) Non è la problematica dell’addizionale Regionale, o Comunale ,o la crisi economica ,o ecc ecc come è stato espresso dalle forze politiche presenti,ma è stato e rimane il modo di evadere dal problema ( CAMBIO DI REGIONE)
3) Tutti si sono espressi dicendo di valutare bene prima di farlo se Magliano ci rimette oppure no, ma in questi 60 anni con amministrazioni passate dove ha visto Comunisti,Democristiani, Socialisti, destra,sinistra, ecc ecc sia in Provincia che in Regione cosa ci ha guadagnato Magliano ditemelo.
4) Certo hanno cercato di installare una discarica a cielo aperto per fortuna bloccata dai cittadini, hanno istallato un impianto di Compost che tutto faceva meno che quello,hanno fatto chiudere le nostre scuole con vari ricorsi al Tar inutili,hanno vincolato il nostro territorio per la valle del Tevere piani paesaggistici,sismici,bloccando lo sviluppo edilizio rurale del nostro paese,hanno fatto della zona 167 quel che cazzo hanno voluto a danno di chi ha investito per delle attività poi chiuse,ci hanno preso per il culo riguardo l’ospedale con l’ausilio di tutti i partiti destra e sinistra dandoci l’accontentino della riconversione,per poi tra qualche anno togliere anche quello, e rimanere di quel nosocomio solo che una struttura adibita ad una RSA,quindi Sindaco non li spendere quei soldi che gia tu non lo sai ma ce lai la tua RSA e anche accreditata è solo questione di tempo e vedrai,oppure la promessa da parte della Regione dell’impianto per L’arsenico che ancora da due anni non vediamo nulla di concreto,e allora?
Avete finito di prenderci per il deretano si o no o volete ancora continuare, e che cosa dovete valutare voi rappresentati politici se andare avanti ancora cosi o peggio.
La verità è che non avete il coraggio di affrontare questa problematica, volete ancora riservarvi le vostre conoscenze Politiche ha vostro favore e basta ma non ha favore dei cittadini.
Di una cosa sono rimasto soddisfatto NO dell’ipocrisia di adulare i giovani di Sabinamente da parte di tutti per l’iniziativa intrapresa per poi deluderli,ma sono rimasto contento perché hanno le idee chiare,e vogliono mettersi in discussione,no per loro stessi ma per Magliano e tutti quei giovani che oggi si sentono delusi e emarginati in questo nostro paese.
Per finirla il pericolo maggiore è che i ragazzi come loro finiscano di allontanarsi del tutto dai problemi sostanziali della nostra cittadina,legati alle problematiche di sviluppo e del lavoro come spesso accade ma una cosa è certa SD è con loro.

QUESTO SIAMO NOI LEGGETE

DOSSIER IDV: C’E’ DEL MARCIO IN PADANIA




Questo che vi propongo è un file esplosivo che rivela il vero volto della Lega. Troverete tutto quello che non avreste mai osato neanche immaginare sui duri e puri del Carroccio, quelli che predicano bene nelle valli tra ampolle e riti celtici, ma razzolano male, molto male a Roma e lì dove sono riusciti ad affermarsi. E’ tempo di sfatare il mito di una Lega intransigente, legalitaria, dura e pura, che non fa affari con nessuno, che grida Roma ladrona ma che, in realtà, ha le mani in pasta in tutto. Basta con le frottole e le balle che ci propina ogni giorno. La verità è che il verde brillante ha lasciato il posto ad un più intenso verde marcio. Cominciamo dalle basi, dall’abc della presunta difesa della legalità dei leghisti, che hanno offerto il loro soccorso verde per salvare dai processi Cosentino e alcuni boss della camorra, De Lorenzo, Di Donato e Crippa, vecchi arnesi della prima Repubblica, così la Lega li chiamava, che, secondo la magistratura, avrebbero causato danni all’erario. Sono trascorsi solo dieci anni da quando Bossi chiamava Berlusconi, il mafioso. Nel frattempo, la Lega ha firmato e sottoscritto tutte le 37 leggi ad personam del regime di Silvio. Sono anni che la Lega urla e strepita contro Roma ladrona, contro gli sprechi della pubblica amministrazione ma tutte le volte che Italia dei Valori ha chiesto di abolire le province ha votato contro. Ecco un rapido excursus su tutti i posti di potere, enti, società a partecipazione pubblica, banche, autostrade, ospedali sui quali la lega ha messo le mani in questi anni: consip, Cinecittà, age, Finmeccanica, Eni, Fiera Milano, Eni, Sviluppo sistema Fiere, Expo 2015, Enel, Poste italiane, Rai, Banca popolare di Milano, Impregilo. E c’è molto di più, leggere per credere. Volete sapere qual è il partito che detiene il maggior numero di parlamentari con il doppio o triplo incarico? Su 85 camicie verdi, 44 hanno una poltrona in Parlamento, una al governo e una in un’amministrazione locale. Nel dossier troverete nomi e cognomi ed anche quelli di parenti, figli ed amici piazzati su comode e molto remunerate poltrone. Un bell’esempio di nepotismo in salsa verde. Un capitolo a parte del dossier è dedicato a tutte le promesse fatte, agli slogan annunciati, reiterati e mai realizzati, a cominciare dalla presunta difesa delle coste italiane dall’immigrazione clandestina. Vi forniamo numeri, date e cifre di tutte le sanatorie targate Carroccio. Questa è la politica della Lega in fatto di immigrazione. Militari libici sparano contro un peschereccio italiano ed il ministro Maroni non fa una piega, salvo qualche giorno dopo, sorseggiare un drink all’ambasciata libica a Roma, alla festa per il 41esimo anniversario della dittatura di Gheddafi. C’è molto di più nel nostro dossier. L’elenco di tutti i processi a carico dei leghisti, un bel capitolo che abbiamo chiamato “lega ladrona” e la storia dettagliata di come la Lega Nord ha messo le mani sulle banche. Leggere per credere.
Consulta il dossier:

sabato 9 ottobre 2010

UN SALUTO DA TUTTI NOI IDV

Quattro militari italiani sono stati uccisi stamattina in Afghanistan, vittime di un'imboscata a Farah. Quattro ragazzi che torneranno in Italia all'interno di una cassa mortuaria e saranno salutati, per l'ultima volta, con i funerali di Stato. Un film già visto.
Di loro non si parlerà più nel giro di una settimana. Resterà il dolore delle famiglie, le foto attaccate ai muri. Sono già 34 i nostri soldati uccisi in questa guerra senza senso. Illogica.
Il nostro Vietnam, questo è oggi l'Afghanistan.
A nome mio e dell'Italia dei Valori esprimo profondo cordoglio alle famiglie delle vittime. Siamo sempre stati vicini a tutti quei soldati impegnati in missione e che quotidianamente mettono a repentaglio la propria incolumità. E lo siamo ancora. Oggi è il giorno del lutto, e dovremmo stare in silenzio, ma sono stati troppi i silenzi su questa guerra.
Credo sia giunto il momento che il governo si assuma le proprie responsabilità e richiami immediatamente il nostro contingente. L'Italia dei Valori in Parlamento ha chiesto il ritiro dei nostri militari. La missione che avrebbe dovuto essere di pace ha cambiato i suoi connotati, trasformandosi in missione di guerra. Non ha più senso né logica rimanere in Afghanistan in queste condizioni.
Ma poi, chi stiamo difendendo? Qual è il reale scenario politico di quel Paese? Che ci facciamo ancora in un posto dove i nostri soldati sono esposti al rischio della morte un giorno sì e l'altro pure? E fino a quando dobbiamo restarci?
Dal Governo continuano a dirci che dobbiamo rimanere in Afghanistan perché bisogna rispettare gli impegni presi. Quali impegni? Quelli di continuare a prelevare dalle casse dello stato circa 500 milioni di euro all'anno? O quelli di lasciare più vittime italiane possibili sul territorio afghano?

venerdì 8 ottobre 2010

PER ME E' AMARO DIRE QUESTO MA E' L'UNICA SOLUZIONE

DOPO TUTTE QUELLE BELLE PAROLE DI QUESTA SERA AL TEATRO MANLIO SOLO UNA PERSONA PUO' AIUTARE L'OSPEDALE DI MAGLIANO ALLA NON CHIUSURA, SE SIETE INTELLIGENTI E AVETE SEGUITO IL CONSIGLIO PROVINCIALE DOVRESTE AVER CAPITO.
SINDACO TI REPUTO UNA PERSONA INTELLIGENTE NON PERDERE L'OCCASIONE HAI TEMPO FINO AL 31-12-2010

CONSIGLIERE REGIONALE GIULIA RODANO A MAGLIANO SABINA

La prossima settimana interverrà in una assemblea pubblica la nostra referente IDV in regione Giulia Rodano
a difesa ndell'ospedale Marzio Marini
illustrando il piano della Polverini Sbagliato e tutto da rifare, la data sarà comunicata  inizio settimana.
“Le audizioni dei rappresentanti degli imprenditori e dei sindacati oggi in Consiglio Regionale hanno confermato pienamente che il piano di riordino ospedaliero è sbagliato, è stato formulato in totale assenza di concertazione con le parti sociali e deve essere scritto da capo”. Lo dichiara in una nota Giulia Rodano, consigliere regionale di Italia dei Valori, vicepresidente della Commissione Sanità. “Così com’è” dichiara Rodano “il decreto di riordino della rete ospedaliera è una carta offerta al Governo, nella speranza che Tremonti e Bossi si muovano a compassione e rispondano con il ritiro degli aumenti Irpef e Irap. Ma di fatto il piano è pieno di presupposti irreali. Il criterio delle quattro macroaree è completamente sbagliato, perché falsa totalmente i dati sul fabbisogno di posti letto ed espone il territorio provinciale ad una carenza congenita di servizi e strutture. L’aumento di posti letto di lungodegenza psichiatrica non risponde ad alcun piano reale sui bisogni delle famiglie e dei pazienti. E poi ci sono tante operazioni puramente contabili e non rispondenti alle domande di salute”.
“In questo contesto” prosegue Rodano “spiace constatare che la maggioranza di Renata Polverini continui a sfuggire alle sue responsabilità e faccia ostruzionismo anche in Commissione Sanità, che anche oggi, di fatto, ha bocciato la proposta di mettere all’ordine del giorno l’audizione del commissario Polverini ed il piano di riordino ospedaliero”.
“Sicuramente l’opposizione continuerà a svolgere il ruolo di ascolto e rappresentanza degli interessi dei cittadini del Lazio che ha svolto fino adesso” conclude il vicepresidente della Commissione Sanità “ed il presidio del 13 ottobre sotto il ministero della Salute costituirà un’altra, importante, opportunità di manifestazione del vasto dissenso che il piano di Renata Polverini sta riscuotendo in tutto il Lazio”.
regionale Vincenzo Maruccio.
“La veemente reazione del Presidente, oltretutto, minacciando denunce e stigmatizzando addirittura “collusioni”, conferma l’autenticità dei dati diffusi dall’opposizione. Siamo dunque di fronte ad un taglio indiscriminato e operato senza alcun criterio di razionalizzazione ed efficienza del sistema. Un piano di tagli sostanzialmente immotivato, perché le scelte non appaiono riconducibili al potenziamento dell’appropriatezza delle prestazioni. Gli ospedali da chiudere sono tutti pubblici, mentre la Regione rinuncia al suo ruolo di gestione della Sanità. E obbedisce al governo, non ascoltando parti sociali, enti locali e opposizione. Chiediamo con forza la convocazione di un consiglio regionale straordinario urgente, perchè i cittadini del Lazio rischiano di pagare il costo della propaganda della Polverini.”

giovedì 7 ottobre 2010

FORSE QUALCOSA SFUGGE AI LAVORATORI PRECARI MA LORO NO

Forse qualcosa vi sfugge,la maggioranza a più riprese agita lo spauracchio delle elezioni anticipate, ma proprio tra le file di Pdl e della Lega si annida una vasta schiera di deputati e senatori che a tutto tendono meno che alle urne. Il perché? Presto detto: perché se si fermano ora, se lasciano il proprio scranno per tornare alle urne, perdono anche la pensione vitalizia che spetta ai parlamentari. E non hanno la certezza di essere rieletti.
Sono tutta quella schiera di onorevoli al primo mandato: in tutto 105 al Senato e 240 alla Camera. In totale 345 parlamentari. Solo nel primo ramo del Parlamento ce ne sono ben 40 del Pdl e 12 della Lega il  punto è questo: a partire da questa legislatura non sono più sufficienti solo due anni e mezzo per ricevere il vitalizio della pensione da senatori e deputati ma almeno cinque, anche se collezionati in diverse fasi,sbatterebbero il muso uno come Ciarrapico,Caliendo ed altri.
Diversamente invece al lavoratore precario non far sapere, altrimenti nel suo piccolo si “incazza di brutto”. Ci hanno pensato sopra a lungo all’Inps e alla fine hanno scelto di “oscurare” il dato. Una censura per motivi di ordine pubblico come ha spiegato il presidente Antonio Mastrapasqua: “Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati rischieremmo un sommovimento sociale”. La “simulazione” di cosa? Di quanto un “parasubordinato”, cioè un lavoratore precario prenderà di pensione tra qualche decennio dopo aver versato per una vita i relativi contributi. Il risultato sarebbe invariabilmente una pensione inferiore al minimo, roba da poche centinaia di euro al mese. Quindi meglio “oscurare”.
Oscurare dove? Ma sul sito dell’Inps ovviamente. E anche nei quattro milioni di lettere che lo stesso Inps sta per inviare a domicilio agli altrettanti precari italiani che versano contributi previdenziali. L’Inps nelle settimane scorse ha scritto anche ai lavoratori a tempo indeterminato. Una lettera in cui si spiega come fare per apprendere dal web quanto hanno versato e quanto incasseranno come pensione. La lettera che arriva ai precari è invece una lettera “muta”, non rimanda ad alcuna consultazione possibile. Il precario non può sapere perché, per ammissione dello stesso Inps, è meglio che non sappia. Quindi al precario si dice quanto paga ma si nasconde quanto “rendono” i suoi contributi. Precario dunque neanche avvisato, visto che in nessun caso, conti alla mano, può essere salvato.

mercoledì 6 ottobre 2010

QUESTA E' LA VERITA'


SPESA del Servizio Sanitario Nazionale - Trend dal 2004 al 2008
Anni * Ammontare *Variazione % della ...*Variazione % del
.......*Spesa SSN *Spesa SSN rispetto .....*rapporto Spesa
.........*.............*all'anno precedente .....*SSN/PIL rispetto
.........*...........*..................................*anno precedente
.........*...........*..................................*
.........*...........*..................................*
.........*...........*..................................*
.........*...........*..................................*
2004.....90,528 ....10,01 ..........................5,57
2005.....96,797 ....6,92 ...........................4,17
2006.....99,615 ....2,91 ...........................-0,68
2007.....103,610 ...4,01 ...........................-0,36
2008.....106,650 ...2,93 ...........................1,14
Sinistra, Destra, Centro,... che cambia ?
I soldi spesi (in più o in meno ) sono stati spesi per la salute dei malati ?
per la gestione del personale medico ?
per la dispendiosa politica degli acquisti ?
per le vere ed impellenti esigenze degli utenti ?
per il vantaggio indiretto dei gestori e dei protettori politici-clienti elettorali ?
Una cosa è certa: le classi più indifese, economicamente o culturalmente, spesso pagano le conseguenze delle cattive gestioni generali delle sanità REGIONALI.

Tagli alla Sanità - Di Pietro al fianco dei sindaci

sabato 2 ottobre 2010

Sanità, Maruccio e Rodano (IdV): “Le chiamano riconversioni, ma chiudono gli ospedali”

A una prima lettura del decreto presentato oggi dal commissario Polverini, per quanto riguarda la ricaduta sulle province, si evidenzia una sostanziale conferma di quanto già anticipato. Oggi il commissario ci parlerà di “riconversione”, ma non basta per nascondere la triste verità: gli ospedali saranno chiusi.” Lo dichiarano in una nota il capogruppo, Vincenzo Maruccio, e il consigliere regionale, Giulia Rodano, dell’Italia dei Valori.
“Cambiare nome agli atti non cambia la sostanza. Gli ospedali di Bracciano, Subiaco, Anagni, Pontecorvo, Monterotondo, Gaeta, Sezze,Magliano Sabina chiude sono ufficialmente riconvertiti gli altri in ospedali distrettuali: tradotto vuol dire che intanto chiudono, poi toccherà alle Asl rimodulare le prestazioni (postazione 118, ambulatorio, piccola degenza presidiata da soli infermieri) e stringere accordi con i medici di famiglia. Con quali fondi e con quali tempi, non è dato saperlo. Sostanzialmente, si insiste sulla logica delle macroaree e si procede a un sostanziale declassamento del sistema, basato sulla logica del mezzo pollo: città che manterranno l’ospedale e città che lo perderanno risulteranno con mezzo ospedale ciascuna.
Nessuna novità, infine, sui 4miliardi di euro che lo stato deve alla regione e dai quali dipende il funzionamento futuro della sanità pubblica laziale. Una manovra – concludono gli esponenti dell’IdV — che porta pochi risparmi e non risponde ai bisogni di assistenza dei cittadini. Il Lazio paga un prezzo altissimo agli indirizzi nordisti di Bossi e Tremonti.”

  • arrivato il momento di unire tutte le forze che in questi mesi si sono attivate in difesa del sistema sanitario pubblico della nostra regione”.
 
Noi siamo pronti a sostenere –continuano– come abbiamo sempre fatto, tutte le iniziative e le mobilitazioni che nasceranno sui territori: da Rieti tutta la bassa Sabina, però, che le varie voci di dissenso contro il piano ideato dalla Presidente Polverini riescano a confluire in un unico blocco di protesta, compatto e più forte”. “Per questo –concludono i consiglieri Maruccio e Rodano-​​  invitiamo i cittadini, le associazioni, gli operatori del settore, i lavoratori stabilizzati e quelli precari, e tutte le sigle sindacali a partecipare al presidio sotto la Regione Lazio”.